I componenti meno delicati possono essere sottoposti a granigliatura con il sistema di carico e scarico automatico, abbattendo così al massimo i costi necessari alla lavorazione. Qualora, invece, si tratti di pezzi più delicati, è indispensabile ricorrere ad un carico e scarico di tipo manuale. In questo caso sarà compito dell'operatore addetto ai lavori quello di impedire che i pezzi, urtando fra loro, si ammacchino durante le fasi del ciclo di granigliatura. Per i componenti più delicati, esiste un sistema di granigliatura con effetto anti-urto, di norma installato nelle macchine granigliatrici a rullo.
Che cos'è la pressofusione?
La pressofusione è un processo meccanico di produzione industriale, che consiste tecnicamente nell'iniettare, ad alta pressione, metallo liquido in uno stampo apposito. L'obiettivo del trattamento è quello di ottenere pezzi di forme anche molto articolate, con costi contenuti e con caratteristiche meccaniche che si adattano ai più diversi impieghi.
Il processo di pressofusione è svolto mediante un'isola di lavoro automatica o semiautomatica. Essa è composta da una pressa, che ha la funzione di aprire e chiudere lo stampo. Si tratta di un sistema di iniezione, finalizzato al convogliamento del metallo nello stampo, mediante parametri tempo-velocità e pressione completamente regolabili. Oltre alla pressa, l'isola di pressofusione è formata da impianti di asservimento, che hanno il compito di caricare il metallo fuso e consentire il raffreddamento e la lubrificazione dello stampo.
Qual è la funzione della pressofusione?
La pressofusione è la metodologia di lavorazione più indicata, economica e performante, quando è necessario produrre oggetti in leghe di alluminio. La pressofusione permette di risparmiare oltre il 50% sul costo della materia prima, rispetto alla più costosa lavorazione da barra.
La pressofusione permette di ottenere:
- forme articolate e con tolleranze molto ridotte ed una alta ripetibilità
- spessori ridotti e, in alcuni casi, anche minori di 1,5 mm;
- elevata resistenza meccanica alla lavorazione;
- mancanza di porosità e tenuta a pressione di aria e liquidi;
- eccellente lavorabilità
- ridotto costo della materia prima;
- maggiore durevolezza nel tempo dei componenti pressofusi, rispetto alla plastica, in quanto i pezzi non sono soggetti ad alcun tipo di deterioramento nè deformazione
- componenti con elevato grado di finitura di lavorazione estetica, adatti pertanto per l'industria dell'arredamento e dell'illuminazione;
- opportunità di ricavare da un medesimo stampo differenti versioni di un articolo, sostituendo spine o tasselli;
- possibilità di scegliere tra un vasto catalogo di leghe con caratteristiche meccaniche differenti.
Quali trattamenti superficiali possono essere fatti sulle pressofusioni?
La pressofusione può essere sottoposta a differenti trattamenti di finitura superficiale, tra cui:
- sabbiatura e granigliatura, impiegate soprattutto per rimuovere bave e residui oleosi dal getto. Esse sono anche indispensabili per preparare la superficie alle successive ed eventuali fasi di finitura, come la verniciatura;
- burattatura, che assicura un'eccellente finitura superficiale adatta a componenti con particolari esigenze estetiche;
- brillantatura, simile alla burattatura, ma capace di conferire al pezzo un aspetto più lucente. È ideale e consigliata quando si deve evitare che il particolare trattenga la polvere;
- anodizzazione, di norma di colore grigio scuro;
- verniciatura;
- cromatura;
- lucidatura a specchio.
Tra tutti i trattamenti la cromatura è senza il trattamento di finitura più complesso e costoso, in quanto necessita di una finitura superficiale del pezzo molto accurata, che rimuova anche la minima traccia.
Le granigliatrici e sabbiatrici COSER possono essere impiegate anche per trattamenti di finitura come la pressofusione.